Porto Badisco con le sue famose grotte costituisce il complesso d’arte pittorica parietale post- paleolitica più importante d’Europa.La grotta è stata definita,dal Professor Paolo Graziosi dell’Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria di Firenze, la “Cappella Sistina “ della preistoria. Un tesoro di inestimabile valore naturale , interessato dal fenomeno carsico, che rappresenta un forte richiamo per turisti di tutto il mondo. L’arte di Porto Badisco sembra collocarsi nel pieno Neolitico e comprende due gruppi di pittogrammi, quelli figurativi e non figurativi. I pittogrammi in guano di pipistrello sono più recenti ,mentre quelli in ocra rossa sono più antichi.
Figurativi sono i pittogrammi che rappresentano scene di caccia di cervi da qui il nome della Grotta, anche se in un primo momento diedero il nome di Grotta di Enea, per via della leggenda secondo la quale Enea sbarcò proprio qui a Porto Badisco. Accanto alle scene di caccia viene raffigurata la figura dello Sciamano, stregone danzante, intorno ad un segno cruciforme.
I pittogrammi non figurativi raffigurano forme geometriche astratte e simboli magici non facilmente interpretabili.La grotta, scoperta il 1 Febbraio 1970 da 5 membri del gruppo speleologico di Maglie: ( Pasquale De Lorentis ) ovvero: Mattioli, Albertini, Mazzotta, Evangelisti, Rizzo. Si articola in 3 corridoi, interressati dal fenomeno carsico e ricchi di numerose stalattiti e stalagmiti. Il primo corridoio si affaccia sul lato ovest, successivamente si divide in due gallerie che si ricongiungono in
un solo corridoio in cui sono state ritrovate gruppi di figure e resti di ceramiche, quest'ultimi conservati presso la soprintendenza di Taranto.Il secondo corridoio ricco di numerose testimonianze pittoriche, è caratterizzato da un angusto cunicolo che si distende parallelamente al 3°corridoio accessibile solo a carponi. Un particolare della grotta sono le figure rappresentanti le mani di bambini che testimoniano la loro presenza in questa grotta.
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